NOI DI MONTE NEL 2020 DOPO CRISTO – Angelo Nocent

1510 MATTONELLE DI LANA, realizzate all’UNCINETTO, ora svettano come albero di natale nella piazzetta dei Caduti.

NOI DI MONTE NEL 2020 DOPO CRISTO

E’ il titolo dell’articolo, di recente parziale pubblicazione su UN POPOLO IN CAMMINO (n. 237 – 2019), periodico della parrocchia.

Scrivo dall’ OSSERVATORIO ASTRNOMICO della mia piccola Nazareth, Madonna delle Assi. Il telescopio è puntato sul firmamento biblico. Dopo ripetute manovre, riesco a focalizzare la Lettera dell’apostolo Paolo a Tito. Apre con i saluti e una dichiarazione d’amore: “Scrivo a te, Tito, che mi sei veramente figlio per la fede comune”(1,4). Poi alcune indicazioni pastorali: “Ti ho lasciato nell’isola di Creta perché tu finisca quel che è rimasto da fare” (1,5). Il testo è breve ma anche severo e meriterebbe di essere letto interamente, perché ce n’è per tutti: anziani, giovani e schiavi credenti. Solo che qui lo spazio è tiranno.

Per Paolo c’è un PRIMA: “anche noi eravamo pazzi, ribelli,, corrotti, schiavi di molti desideri e pensieri malvagi. Vivevamo nella cattiveria e nell’invidia: odiosi agli altri e pieni di odio fra noi” (3,3). E c’è un DOPO, latino stringato e di facile comprensione: “benignitas et humanitas apparuit”. Vale a dire: ”Ma ecco che Dio, nostro Salvatore, ci ha rivelato la sua bontà e il suo amore per gli uomini” (3,4). Attenzione: PER TUTTI. Nessuno escluso, perchéNoi non abbiamo fatto nulla che potesse piacere a lui, ma egli ci ha salvato perché ha avuto pietà di noi. Ci ha salvato con lo Spirito Santo in un battesimo che fa RI-SORGERE a nuova vita, perché Dio ha sparso abbondantemente su noi lo Spirito Santo [l’AMORE] per mezzo di Gesù Cristo nostro Salvatore. Così perdonati e rinnovati dalla sua grazia [l’AMORE], riceviamo la vita eterna che speriamo.

Questo è il NATALE e l’ augurio di BUON ANNO affidato da Paolo alle Chiese d’Oriente ed Occidente di sempre. A conclusione, una sua ultima raccomandazione: “Anche i nostri devono imparare a impegnarsi in buone opere per saper affrontare precise necessità e non essere gente inutile” (3,14).

2020: ANNO NUOVO VITA NUOVA

Superato il secondo millennio, possiamo dire ancora una volta che ce l’abbiamo fatta. Io che vado per i 78, mi aggrappo a quel “rinnovàti dalla sua grazia, riceviamo la vita eterna che speriamo”. E mi viene spontanea nella mente e sulle labbra la preghiera del vecchio Simeone con in braccio il Bambino: «O Signore, ora che hai mantenuto la tua promessa lascia che io, tuo servo, me ne vada in pace. Con questi miei occhi ho visto il Salvatore che tu hai preparato e offerto a tutti i popoli. Egli è la luce che ti farà conoscere a tutto il mondo e darà gloria al tuo popolo, Israele» (Lc 2, 29-32).

Per il momento mi è dato di proseguire il cammino. Verso l’ignoto? Direi di no: per i credenti il passaggio da un anno all’altro non è semplicemente una tappa nell’inarrestabile flusso del tempo, ma un’occasione significativa per prendere maggior coscienza del disegno divino che si dispiega nella storia dell’umanità, compresa la mia. Non so la strada? Se faccio della Bibbia il mio vademecum satellitare, è solo questione di udito e di confidenza con il Suggeritore: so a priori che quando fraintendo o sbaglio, con il puntuale “volta a destra, a sinistra, prosegui…” Lui (lo Spirito di Gesù) mi rimette in pista.

Com’è facile dimenticare che apparteniamo a quei fortunati di cui Gesù ha detto: ‘Beati voi che potete vedere queste cose perché vi assicuro che molti profeti e molti re avrebbero voluto vedere quel che voi vedete ma non l’hanno visto. Molti avrebbero voluto udire quel che voi udite ma non l’hanno udito’ (Lc 10, 23-24).

Per l’Immacolata, il parroco Don Roberto ci ha messi in guardia da un malefico virus influenzale: “Noi, una Chiesa stanca, pigra, vecchia…”. L’antidoto è il lasciarci vaccinare dalla Parola di Dio: “Noi una Chiesa in cambiamento. Essere Chiesa che impara a cambiare, a migliorare, per accogliere Gesù “nell’uomo”.

Ci ha ricordato inoltre che ci sono degli “ECCOMI !” che possono cambiare la storia. Il più clamoroso è quel SI’ di Maria che ha realizzato proprio quello che Isaia aveva profetizzato: che una IMMENSA LUCE avrebbe squarciato il buio del mondo. Ed è successo che nell’oscurità della storia si è accesa una luce folgorante di pace e di gioia: “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse” (9,1).

Le luminarie per le vie del paese e sui balconi, non sono il Natale ma la voce, il richiamo della profezia. Quella immensa luce che squarcia il tenebroso, arriva da un paese da nulla: Betlemme. E viene accolta da umili persone: dalle mani di Maria, dall’affetto di Giuseppe, dallo stupore dei pastori.

Lascio il telescopio e riprendo il mio posto di pastore tra questi insignificanti ed emarginati, ma primi annunciatori dell’EVENTO: “Andiamo fino a Betlemme per vedere quello che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere”. Giunsero in fretta a Betlemme è là trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che dormiva nella mangiatoia. Dopo averlo visto, dissero in giro ciò che avevano sentito di questo bambino. Tutti quelli che ascoltarono i pastori si meravigliarono delle cose che essi raccontavano. Maria, da parte sua, custodiva gelosamente il ricordo di questi fatti, e li meditava dentro di sé. I pastori, sulla via del ritorno, lodavano Dio e lo ringraziavano per quello che avevano sentito e visto, perché tutto era avvenuto come l’angelo aveva loro detto” (Lc 2,15-20).

Ma c’è un ma: sia nella Chiesa che nella Società le cose mutano solo se cambio io, il mio modo di pensare. Diversamente, freddo e gelo ci saranno anche in piena estate. Epperò, prima che l’Epifania porti via le Feste, una sosta davanti a un presepe per dire Grazie! non dovrebbe far male proprio a nessuno. E per i più coraggiosi o generosi, o incoscienti…c’è posto anche per un ECCOMI!

SUL PONTE SVENTOLA BANDIERA BIANCA. – Non è più in voga la canzone di Franco Battiamo ma è drammaticamente attuale: “Mister Tamburino non ho voglia di scherzare / rimettiamoci la maglia / i tempi stanno per cambiare / siamo figli delle stelle / pronipoti di sua maestà il denaro… Sul ponte sventola bandiera bianca…”. No, non è la resa. Ma bianca, rossa o gialla, la verità è che sulla nave del 2020 continua a sventolare la bandiera dei pirati, quella col teschio: “NON C’E’ LAVORO !” Un fuoco che cova sotto le ceneri. Per il momento, si limita a mugugnare come lo Stromboli, ma se dovesse saltare il tappo…!

Bene: pretendere che tocchi a Gesù Bambino risolvere i problemi, dopo che ha dato dato la vita, è bestemmia: “Gli ebrei vorrebbero miracoli e i non ebrei si fidano solo della ragione”(1Cor.22). Occorre lungimiranza: di Politici e Imprenditori, concordia sociale, discernimento, ingredienti che non s’intravedono all’orizzonte. Il Presidente Mattarella di recente ha messo il dito nella piaga: “l’evasione fiscale”. Diciamocelo: E’ una malattia che colpisce anche i battezzati e cresimati. E poi c’è anche l’iniqua ridistribuzione del reddito. Il cristiano non può nascondersi dietro il “così fan tutti”. Che, se la “classe operaia” – peggio ancora i diseredati del mondo – è giusto che vada in Paradiso, non necessariamente deve sperimentare in questo mondo le pene dell’inferno per mancanza di reddito da lavoro o di sopravvivenza. Certo, in teoria chi non è d’accordo?

Ma l’Italia, secondo gli illuminati padri fondatori, è “Repubblica fondata sul lavoro”, non sul sussidio di disoccupazione. Può dunque venir meno con disinvoltura alla sua vocazione primordiale, perdendosi in stomachevoli chiacchiere inconcludenti? Proprio perché i problemi sono complessi, ai “migliori” è richiesta saggezza. Il Re Salomone ha domandato a Dio una sola cosa e l’ha ottenuta: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te” (1Re 3,5.7-12).

Per dirla con San Paolo, politici e imprenditori devono tornare a prendere coscienza della vocazione cui sono stati chiamati. L’apostolo non usa mezze misure: “A un amministratore si chiede di essere fedele (1Cor4,1). Ma prima aveva scritto: “Nessuno inganni se stesso. Se qualcuno pensa di essere sapiente in questo mondo, diventi pazzo, (leggi La Pira allora sindaco di Firenze) e allora sarà sapiente davvero. Dio infatti considera pazzia quel che il mondo considera sapienza. Si legge infatti nella Bibbia:“Dio fa cadere i sapienti nella trappola della loro astuzia”. E ancora in un altro passo:“Il Signore conosce i pensieri dei sapienti, sa che non valgono nulla” (1Cor 3,18-20).

Come già detto, Paolo in precedenza aveva fatto una constatazione: “Gli Ebrei vorrebbero i miracoli e i non ebrei si fidano solo della ragione”. Poi, lapidario:”Noi invece annunziamo Cristo crocifisso, e per gli Ebrei questo messaggio è offensivo, mentre per gli altri è assurdo. Ma per quelli che Dio ha chiamati, siano essi Ebrei o no, Cristo è potenza e sapienza di Dio” (Cor 1,22-23). Il giudizio colpisce i benpensanti di ieri e di oggi. A essere sinceri, un po’ tutti.


Madonna delle Assi, sede della sapienza, aiutaci, a tutti i livelli, a discernere, per cogliere la rivelata Sapienza dell’Altissimo, tramandataci con povere, scarne, essenziali parole umane. Amen.

BUON ANNO.

Angelo Nocent