LA PEDAGOGIA DI DON BOSCO – Angelo Nocent

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Carlo Maria Martini e san Giovanni Bosco

Se Carlo Maria Martini non può essere definito un pedagogista, i suoi scritti e la sua vita riflettono un pensiero pedagogico notevole, che pone al centro la figura del Maestro. Quel Gesù di Nazareth che convinse (e convince) nel segno dell’amore e della libertà: “Se vuoi, seguimi”.

L’essenza della sua pedagogia, infatti, si rispecchia nella seguente affermazione: “Non mi preoccupo di nessuno, purché sia in cammino”. Che dice della speranza socratica che l’altro faccia della propria vita una ricerca indefessa. Più in generale: di una speranza per e nell’a(A)ltro. Un a(A)ltro, anzitutto, da ascoltare. Poiché l’ascoltare costituisce “la pienezza dell’uomo“.
Nelle note seguenti fa suo il pensiero di Don Bosco che caratterizzerà il suo magistero episcopale:
la pedagogia della speranza.

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DIGNITA DEI GIOVANI
Don Bosco - La carezza - 06-Gruppo_Altavilla_Vicentina-2bParlando a ragazzi usciti dal carcere e che egli avvicinava Don Bosco disse : «Man mano che facevo sentire loro la dignità dell’uomo, provavano un piacere nel cuore e risolvevano di farsi più buoni».

Frase semplicissima, ma di cui ogni parola merita attenzione, riflessione. Che cosa c’è al centro di questa frase? C’è la dignità dell’uomo. Dunque per prima cosa don Bosco vedeva in ciascuno, in ogni ragazzo, anche nei ragazzi più difficili, respinti da tanti, respinti dalla società, vedeva soprattutto quella dignità di cui parla il Vangelo, dicendo: «Di questi è il regno dei Cieli».

È dunque una visuale positiva, un avvicinarsi a ogni ragazzo, a ogni giovane, con la persuasione della ricchezza che c’è in lui e delle potenzialità meravigliose che la grazia di Dio ha messo o sta mettendo nel suo cuore.

Ed è questo senso della dignità di ciascuno di noi, della dignità personale, che è così importante da coltivare anche oggi: sapete che ciascuno di noi è chiamato a grandi cose per il Regno di Dio e per gli uomini; che la vita di nessuno è inutile, la vita di nessuno ha poco valore; tutti abbiamo un valore immenso da realizzare per il Regno di Dio e per la società. Il contributo di ciascuno è importante ed è per questo che l’educatore guarda con amore, con affetto e, soprattutto, con grande speranza, vedendo in lui la ricchezza del futuro della Chiesa e del mondo. (Cardinale Carlo Maria Martini )

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GRADUALITA’
Partendo da questa visuale positiva, don Bosco disse: «Man mano che facevo loro sentire la dignità dell’uomo…», e mi colpiscono queste parole «man mano», cioè questa gradualità, questa attenzione sapiente ai diversi momenti, alle diverse tappe educative. Gesù stesso diceva agli apostoli: «Non potete comprendere tutto; io vi darò, vi do tutto ciò che potete portare; il resto a suo tempo, ve lo insegnerà lo Spirito Santo».

È questo il grande senso del cammino che l’uomo deve compiere, che ogni ragazzo, che ogni giovane ha davanti a sé e bisogna aiutarlo a mettere un passo dopo l’altro in questo cammino, perché non si scoraggi, ma veda sempre qualche cosa da fare di fronte a sé. Oh, se tanti ragazzi e tanti giovani oggi fossero aiutati così, invece di essere spaventati o turbati o colpevolizzati dalle situazioni che stanno intorno, invece di essere sofferenti nell’angoscia o nella solitudine; se avessero qualcuno che dicesse: «Coraggio, fai questo passo, poi ne farai un altro, vedi che puoi diventare migliore, vedi che puoi prendere in mano la tua vita, vedi che puoi crescere davvero!». (Cardinale Carlo Maria Martini )

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STARE INSIEME
E dice ancora don Bosco: «Man mano che facevo sentire loro la dignità dell’uomo…». Mi pare molto bella questa parola «sentire», cioè non dava loro la notizia, l’informazione sulla dignità dell’uomo, non la spiegava, ma la faceva «sentire»; cioè, attraverso la pienezza della grazia di cui don Bosco viveva, e che trasfondeva, faceva sì che questo senso della dignità entrasse dentro a coloro che lo avvicinavano, che si sentivano da lui rispettati, curati, amati, quasi fossero l’unica persona a cui doveva badare, e ne aveva tante. Non è dunque semplicemente un insegnamento, non è una trasmissione di valore generico, ma è un rapporto da persona a persona, un rapporto che richiede una presenza continua.

È tanto richiamato nella pedagogia salesiana l’essere vicino, lo stare vicino per trasfondere i valori che si hanno e far sì che il ragazzo li ascolti, anche senza farci sopra un elaborato ragionamento intellettuale, li riceva dentro di sé. È il metodo di Gesù che chiama gli apostoli. Non dice per prima cosa che li chiama per istruirli o per mandarli a predicare, ma li chiama perché stiano con lui: quindi questo «stare insieme», attraverso cui Gesù trasfondeva i valori che sentiva dentro. (Cardinale Carlo Maria Martini )

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GIOIA
E poi ancora dice questa frase di don Bosco: «Man mano che facevo loro sentire la dignità dell’uomo, provavano un piacere nel cuore…», cioè un insegnamento che dà gioia. Non si tratta di far sentire la pesantezza, la fatica del vivere da cristiani, da uomini onesti, da cittadini operosi, da persone impegnate, ma si tratta di dare gioia, di dare un buon annuncio del Vangelo.

«Provavano un gran piacere nel cuore e risolvevano di farsi più buoni», cioè a partire da questa gioia interiore riconquistata nascerà anche un impegno morale, nascerà un impegno di rinnovamento, propositi di vita diversa, che se fossero stati imposti subito, con la pura autorità, con il senso del comando, non sarebbero stati accolti. Passando invece per questa crescita interiore della dignità, per questa gioia, per questo cuore che si allarga, allora anche il proposito diveniva più facile: l’impegno di vivere meglio, di non fare più certe cose, di abbracciare un nuovo modo di vivere, di essere nella società.

Se oggi, purtroppo, ci sono giovani che non sentono i valori, sprecano il senso della loro dignità, se si ritorna nel nulla o addirittura nel male, in una vita inconcludente, è perché forse non hanno mai avuto vicino persone così capaci di far sentire questa dignità dell’uomo, farla crescere gradualmente dentro il cuore, di farla sbocciare in gioia e di farla fiorire poi in un impegno di vita migliore, di vita diversa.

(Cardinale Carlo Maria Martini )

DON BOSCO EDUCAVA COSI’:
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