LA MADONNA INNAMORATA (Trittico ) – Angelo Nocent

     

E L E G I A

Certamente sei stata una donna / Che ha provato la gioia, l’amore; /te lo leggo negl’occhi, Madonna: / a chi  hai detto il tuo primo “ti amo!”?

Hai vissuto anche tu la stagione / Dei vivaci ritrovi festosi, / degli amici, dei suoni, di danze, / il piacere di un abito nuovo.

Come anfora sotto le mani / Del vasaio che plasma l’argilla, / sei cresciuta di dentro e di fuori, / ti sei fatta ogni giorno più bella.

Ti guardavano tutti, attirati / Da qualcosa che sa di mistero: / E’ il candore dell’occhio pulito / che riverbera luce sul corpo. (Lc 11, 34-36)

Un ragazzo di nome Giuseppe / Una sera ha trovato il coraggio… / Agitato, è venuto vicino / E ti ha detto: “Maria, ti amo”.

Con un brivido…hai detto: “Anch’io”. / La penombra confonde il rossore / ma nell’iride, come faville, /brilla il cielo coperto di stelle.

Le compagne sedute sui prati / A sfogliare con te la verbena, / non riuscivano proprio a spiegarsi / rapimenti e tanta passione.

Ti vedevano assorta nel tempio, / estasiata cantando nel coro: / Dall’aurora ti cerco, mio Dio, / di te ha sete l’anima mia…”

E di sera, splendente la luna, / raccontando a vicenda le pene / che l’amore produce nel cuore, / Le stupivi ogni volta di nuovo.

10 Per parlare del tuo fidanzato / Ti sarebbe voluta la cetra: / attingevi dal Cantico i versi / che la bocca colmava di aroma.

11 Riconosco tra mille il mio uomo… / Ha due occhi che sono colombe…/ Il suo petto è una piastra d’avorio…/ Le sue gambe colonne di marmo.”  (Can.5,10 ss)

12

Quell’amore di tante compagne, / Come l’acqua racchiusa in cisterna, /Era limpido e molto sincero / Ma con scorie e detriti sul fondo.

13 Non potevano proprio capire / Che il tuo amore era senza fondigli / Perché dove attingevi, Maria, / era il pozzo di Dio, senza fondo.

14 Ti dobbiamo un po’ tutti le scuse / Per aver trascurato di dire / Che sei stata una donna stupenda / Da qualsiasi punto di vista.

15 I poeti, le chiese, i cantanti, / musicisti, pittori e scultori, / hanno espresso alla Madre di Dio / un tripudio stupendo di arte.

16 Molto meno si parla di quando / Trepidavi, sognavi e stupivi / Nella Nazareth, con la tua gente, / nel frantume ritmato dei giorni.

17 Come noi sei vissuta nel tempo, / coi vicini di casa, gli amici, / hai studiato e fatto progetti, / condiviso la gioia, il dolore.

18 Lavoravi la lana, cucivi, / Ti vestivi, adornavi con gusto, / cucinavi, spazzavi il soggiorno, / hai lavato e disteso il bucato.

19 Più “devoti” che innamorati, / noi t’ abbiamo eletta Regina, / segregandoti troppo nel Cielo, / preoccupati dei fiori agli altari.

20 Dissociato in tema di amore / Il sentire umano e divino, / Troppo spesso ai nostri ragazzi / Non riusciamo additarti a modello.

21 Abbagliati da tanto candore, / Noi ti abbiamo pensata capace / Solamente di  fiamme celesti, / non di fuochi terreni e scintille.

22 Ma l’amore è unico e santo. / E’ dall’unico incendio che parte / Ogni vampa, ogni traccia di fuoco. / La centrale è il Cuore di Dio.

23 Dalle nostre modeste esperienze / Non possiamo escluderti ancora. / Sei maestra di come si ama / Questa terra, non solo il Signore.

24 Il tuo ruolo di donna e di madre / Ci aiuti a capire che il fuoco / Può accendere lumi di gioia / O far terra bruciata di tutto.

25 Ai bambini diciamo ogni giorno: / non si deve scherzare col fuoco!” / Per amare ma senza scottarci, / Forse abbiamo bisogno di scuola.

26 Tu c’insegni a trattare l’amore: / è una brace che va liberata / dalla cenere con attenzione. / Mai scossoni, altrimenti si spegne.

27 Per amare bisogna imparare. / A morire, se è necessario; / A uscire, a far posto, a lasciare, / Desquamare, se c’è l’egoismo;

28 Chi rispetta il destino degl’altri, / E si toglie di mezzo o ritorna, / Chi nel dare non chiede lo scambio, / Si può dire che è innamorato.

29 Chi trasale a un arcano tramonto, / Alla neve, al profumo del mare, // Ai colori dell’arcobaleno…,/ Si può dire che è innamorato.

30 Se una coppia si guarda negl’occhi, / si accarezza, si stringe la mano, / e non forza i tempi dell’altro, / Si può dire che è innamorata.

31 Creatore di tutte le cose, / Con il Salmo Ti esprime la terra / quell’amore che poi non sa dare. / Sui tuoi jeans , se permetti, incidiamo:

32 O Signore, Tu sei il mio Dio, / Dall’aurora ti cerco al tramonto: / Di te ha sete l’anima mia, / come arida terra deserta”. 

33 Se la fresca sorgente é Maria, / Non ci resta che bere alla fonte / Da cui sgorga l’amore alla Vita. / Vuoi parlarci d’amore Maria?

Parlaci d’amore, Mariù”.