DA LUI USCIVA UNA FORZA CHE GUARVA TUTTI – Angelo Nocent

DA LUI USCIVA UNA FORZA CHE GUARIVA TUTTI

Già: “Esistono medici per curare il cuore, medici per curare i denti, medici per curare il fegato. Ma chi cura il malato?” (Sacha Guitry).

Sentirsi malati non è una malattia, indica solo una rottura rispetto a uno stato precedente. Ci si può pertanto sentire malati e non avere malattie o, al contrario, percepirsi in buona salute ed avere una malattia silente nella propria persona. Consapevoli o no, a seconda delle circostanze, prima o poi nella vita ci troviamo a essere pazienti, clienti, utenti, consumatori…Comunque, bisognosi di cure. Ma paziente cosa significa? Difficile da spiegare: paziente è colui che tollera, che sopporta, che subisce. Ora in ambito terapeutico va facendosi strada il concetto di persona in difficoltà, con la memoria delle storie e delle emozioni particolari che l’hanno segnata. Meno male! Ma essere soggetti in tali condizioni, significa attesa, paura, speranza. A chi rivolgersi? Premesso che medici, psicologi, psichiatri, tribunali…sono prezioso dono di Dio, qui la proposta non è alternativa ma complementare.

Metto le mani avanti: se di questi tempi il noto volto televisivo Alessandro Meluzzi, medico psichiatra, psicologo e psicoterapeuta, con un curriculum di tutto rispetto, ha sentito il bisogno di dedicare duecento pagine alla “Cristoterapia“, significa che l’argomento che intendo abbozzare è serio. Riassumo il suo libro in due parole che condivido: “Cristoterapia è innanzitutto imitazione di Cristo, ma ancor più apertura al lasciarsi abitare dal Mistero della Trinità… Non è quindi né una filosofia, né una tecnica psicoterapeutica, né una semplice pedagogia etica o sociale”.

1970 – La prima volta che ho scritto di Cristo Medico è stato su un rudimentale ciclostilato studentesco che si chiamava “OPZIONI ’70”. Giovanotti del ’68, eravamo colpiti da questo peripatetico Gesù che “se ne andava per città e villaggi, predicando e annunziando il lieto messaggio del regno di Dio. Con lui c’erano i dodici discepoli e alcune donne che egli aveva guarito da malattie e liberato da spiriti maligni. (Lc 8, 1-3). Riparlarne dopo cinquant’anni è fantastico! Segno che la Parola “non può essere conservata in naftalina come se si trattasse di una vecchia coperta da proteggere contro i parassiti” (Francesco). Mi auguro che quanti conoscono la sofferenza fisica o morale, trovino un piccolo aiuto e incoraggiamento a mettersi in cura dal Terapeuta Divino.

Oggi a Messa mi sono concentrato su queste parole della professione di fede: “Credo lo Spirito Santo che è Signore e la vita”: è perché ha, , perché ama. E alla Comunione: “soltanto una parola e io sarò salvato”. Una Parola. Ma terapeutica, che colpisce nel segno come il laser. È questa l’esperienza del discepolo: sperimentare che conteniamo come in un vaso di creta una forza che non viene da noi ma che discende da Dio, che misteriosamente agisce attraverso la Parola interiorizzata che opera per la potenza dello Spirito che la abita.

2019 – Oggi in tutte le salse ci viene detto che la famiglia è malata. Da come gira il mondo parrebbe proprio di sì, ma lo era anche in passato. Non mancano le iniziative sociali e di Pastorale della Famiglia ma spesso sono inadeguate. Le situazioni critiche solitamente finiscono in mano a psicologi, psichiatri o tribunale. E c’è chi si chiude a chiave nel suo dolore. No! Qui vorrei timidamente suggerire la collaudata “ricetta della nonna”, leggermente rivisitata, che può far bene a molti e perfino risparmiare parcelle salate.

Vissuto per tanti anni a Milano, qualcosa di Sant’Ambrogio ho assimilato. Egli, in modo lapidario affermava: CRISTO PER NOI E’ TUTTO. E lo spiegava così alla gente:

Vissuto per tanti anni a Milano, qualcosa di Sant’Ambrogio ho assimilato. Egli, in modo lapidario affermava: CRISTO PER NOI E’ TUTTO. E lo spiegava così alla gente:

  1. Se vuoi curare le ferite, Egli è il medico.

  2. Se sei riarso dalla febbre, Egli è la fontana.

  3. Se sei oppresso dal peccato, Egli è la santità.

  4. Se hai bisogno di aiuto, Egli è la forza.

  5. e temi la morte, Egli è la vita.

  6. Se desideri il cielo, Egli è la via.

  7. Se fuggi le tenebre, Egli è la luce.

  8. Se cerchi il cibo, Egli è l’alimento.

  9. ma tu chiamaci perché ti seguiamo.

  10. Noi ti seguiamo, Signore Gesù,

  11. Senza di Te nessuno potrà salire.

  12. Tu sei la via, la verità, la vita, il premio.

  13. Accogli i tuoi, sei la via.

  14. Confermali, sei la verità.

  15. Vivificali, sei la vita. (In De Virginitate 16,99)

Il “Gesù medico” richiama una metafora dell’Antico Testamento con la quale si proclama un Dio vicino ai suoi e che se ne prende cura. Gli esempi sono numerosi, perciò mi limito ad alcuni:

a)Io sono il Signore, colui che ti guarisce” (Es. 15,26 – Dt 32,39).

b) Il Signore risana i cuori di quanti sono affranti” ( Sal 147,3).

c)Il Signore curerà le piaghe del suo popolo” (Is 30,26).

In un dei detti di Gesù, lui stesso interpreta il suo compito come un “ministero di guarigione”:

«Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”.

Con una puntualizzazione: “Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». (Mt 9, 9-13)

Ed in Matteo c’è anche un preciso mandato: “andate – annunziate – guarite – risuscitate – sanate – scacciate”.

Come si vede, tutti verbi di moto contro il male comune della sedentarietà. San Agostino ai dubbiosi cristiani di Ippona diceva: “il medico c’è ed è nascosto nel tuo cuore; Gesù Dio e uomo, è nel contempo Medico e Medicina” (10,5-15).

E c’è anche il verdetto popolare: Tutti cercavano di ascoltarlo, toccarlo, farsi risanareperché da lui usciva una forza che guariva ogni genere di mali.” (Luca 6,17-19). Poi l’Evangelista indica le “parole terapeutiche”: Beati, beati, beati…(ossi mi congratulo, sono felice per voi); Guai a voi, guai, guai …(non una minaccia ma una pena: ahimè, hai hai hai, come mi dispiace…Vedi LC 6,24-26)).

Luca era medico. Fateci caso: la prima parte del suo Vangelo è una sorta di logoterapia, la “medicina della parola” capace di curare il vero male che è la menzogna, ossia i falsi valori che, storditi come siamo, assimiliamo dai social network e da e tante altre distrazioni.

Investire in Cristoterapia – Questa lunga premessa è per invitare a scoprire il Gesù Terapeuta che può rappresentare una ricchezza spirituale per tutti, a cominciare da coniugi e figli. Perché in ultima analisi, Cristoterapia significa: GUARIRE L’AMORE CON L’AMORE. Le nostre nonne lo facevano pregando in dialetto e magari sproloquiando in latino, ma ci credevano e ottenevano. Noi, con diplomi, lauree e tanto orgoglio, preferiamo andare sul sicuro: oroscopi, veggenti e cartomanti. L’ho fatto anch’io, lo ammetto, attimi di illusione per sopravvivere in momenti disperati. E c’è chi si chiude in se stesso. No! Soluzione deleteria. Ma c’è anche chi mettere Dio sul banco degli imputati: perché?

Da quando mi hanno aperto gli occhi sento il dovere di parlarne. Ho solo accennato. Serva almeno a suscitare il desiderio di saperne di più. Nel numero precedente s’è parlato di Rosario-terapia. Il Rosario, con i suoi misteri di gaudio, dolore, gioia e luce, non è che Vangelo vivo, lo Spirito del Risorto respirato a pieni polmoni. Vogliamo chiamarlo Ossigenoterapia? Ci sta benissimo. Perché quando manca l’ossigeno si muore. Allora moltiplichiamo gli appuntamenti terapeutici domiciliari dove lo Spirito Santo può cadere improvviso come un fulmine.

Il nostro prontuario terapeutico si chiama Vangelo, ossia Gesù medico in famiglia. Tutti l’abbiamo in casa come Libro. Nel cuore, Lui in persona. Dunque, a portata di mano. Pur essendo così ben attrezzati, sarebbe un vero peccato non farne tesoro. Come in medicina, anche qui saggio è procedere con Terapia d’urto e terapia di mantenimento. Quando? Avvento e Quaresima stagioni ideali. Risultato? Se da Gesù esce la dinamis, ossia una potenza che guariva tutti, basta allungare una mano e toccarlo. E c’è lei, Maria, la donna attenta ai dettagli che fanno la differenza. Quando viene a mancare la gioia come a Cana, interviene: “Non hanno più vino” (Gv 2,1-12 ). Angelo Nocent

Giornata Mondiale del Malato 2019 – Da UN POPOLO IN CAMMINO N. 233 – Parrocchia dei Santi Nazario e Celso – MONTE CREMASCO – 2019