SANTA MARIA DELLE ASSI LA “ROSA MYSTICA”

1-Scan10030Il 14 Luglio 2011, su CREMONA OGGI, a firma di Poli Silvano, compariva il seguente titolo allarmante: Monte Cremasco, «Non allontaniamo i fedeli dalla Madonna delle Assi».

Con i lavori di miglioramento della viabilità della S.S. 415 denominata “Paullese” nel tratto rotonda di Pandino – Crema, verrà chiuso l’incrocio per Monte Cremasco–Palazzo Pignano, interrompendo l’antico tracciato medioevale Crema–Bagnolo C.–Vaiano C.– Monte C.–Palazzo Pignano–Pandino e la strada provinciale verrebbe spostata, con un sottopassaggio, più avanti verso la direttrice di Milano.

La comunità cristiana di Monte Cremasco chiede alle autorità competenti di avere un sottopasso pedonale per accedere direttamente al Santuario della Madonna delle Assi situato dalla parte opposta della S.S.415.

Questo sottopassaggio consentirebbe, in special modo nelle ricorrenze e festività religiose importanti, di passare in processione dalla chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso di Monte Cremasco da via Garibaldi, direttamente al santuario senza interferire con l’intenso traffico per la nuova strada provinciale del costruendo sottopasso della S.S. 415 in prossimità dei capannoni industriali a ridosso della “Paullese”, accorciando così il percorso di circa 2 Km. Bisogna anche considerare che i fedeli partecipanti alle processioni religiose sono anziani e faticano alquanto nella camminata.

Data l’importanza  del Santuario, anche il Vescovo della Diocesi di Crema è ad ogni anno presente per la festa della Madonna delle Assi il lunedì dopo Pentecoste ed alla ricorrenza di S. Mauro abate con la benedizione e la distribuzione dei pani benedetti. Al suddetto Santuario accorrono numerosi anche fedeli, devoti della Beata Vergine, da altre parrocchie limitrofe.

Se l’incrocio verrà completamente chiuso, come da progetto, sarebbe un ulteriore motivo per allontanare materialmente e spiritualmente i fedeli di Monte Cremasco dal Santuario della Madonna delle Assi e così si allenterebbe il legame di tutti gli abitanti del paese con il suddetto Santuario. Con la realizzazione del sottopassaggio pedonale con elementi di cemento precompresso, si renderebbe più vicino al cuore dei muccesi il luogo sacro, come è sempre stato nei secoli scorsi.

POLI SILVANO

31-SAM_55301-Scan10032Madonna delle Assi - Carlo Secchi 1925 affresco

Madonna delle assi -CampanilePurtroppo, l’appello non è stato raccolto se non in parte, con una soluzione poco funzionale per i pedoni che, da Monte Cremasco al Santuario, devono farsi una bella camminata, non alla portata di tutti.

Ma noi possiamo lo stesso compiere il miracolo di mantenere vivo il santuario, punto di riferimento non solo per la Chiesa locale, nel segno della continuità.

Come?

Lo domandiamo con Maria allo Spirito Santo.

1-MADONNA DELLE ASSI 30032014ORIGINI DEL SANTUARIO


Il santuario si trova lungo la strada provinciale SP CR36, che collega Monte Cremasco a Palazzo Pignano, dirimpetto il Canale Vacchelli.

Madonna delle Assi 02Le origini del santuario non sono documentate. Lo Zavaglio, nel suo volume Terre Nostre, ragionava sulla tradizione che vorrebbe essere qui avvenuta un’apparizione in tempi anteriori a quelle di Caravaggio (1432) e di Dovera (1386), quindi almeno nel XIV secolo.

SAM_5560Durante restauri avvenuti nel 1988 venne alla luce un’abside circolare di origini protoromaniche e una traccia di monofora sul fianco sinistro. Quindi è ipotizzabile la presenza di un luogo di culto molto antico, più remoto della presunta apparizione trecentesca. Vista la vicinanza con la città romana di Parasso (Palazzo Pignano) non si può escludere un qualche legame con essa.

Sempre in occasione dei restauri vennero alla luce a metà navata le fondamenta di una precedente facciata, indizio di una più antica e più piccola chiesa.

Anche per quanto riguarda la specificazione non ci sono dati certi: forse deriva da un cappella intermedia costruita prevalentemente in legno.

Madonna delle Assi - Monte CremascoCARATTERISTICHE


L’ esterno

La chiesa è parallela alla strada provinciale che le corre a lato, con un andamento nord-sud, l’abside rivolta a mezzogiorno.

L’aspetto attuale deriva da un ampliamento dell’edificio avvenuto nel corso del XV secolo.

Madonna delle assi - santuarioLa facciata è preceduta da un portico caratterizzato da motivi a serliana, il quale estende la spazialità della chiesa dando un’idea di maggiori dimensioni di quanto non lo siano veramente. Madonna delle Assi 03

Sotto il portico sulla facciata si apre l’unico ingresso affiancato da due finestre; sopra si trovano tre affreschi che raffigurano la Madonna col Bambino e ai suoi lati San Benedetto e San Sebastiano. Un ulteriore semplice finestra per dare luce all’interno si apre sopra il portico.

I lati della chiesa sono piuttosto semplici, con una finestra per lato che dà sul presbiterio ed una solo apertura sul lato orientale per dare luce all’aula.

Madonna delle Assi - Monte CremascoIl campanile si trova sul lato posteriore ed interamente in mattoni a vista: è suddiviso in riquadri con piccole aperture. Un cornicione aggettante divide la parte inferiore dalla cella campanaria caratterizzata da aperture con arco a tutto sestoriquadrate. Sopra la cella corre un cornice sui cui svetta una cuspide a cono con base esagonale.

La cella campanaria conteneva un’unica campana in la bemolle, realizzata dalla fonderia Crespi forse nel 1761. Attualmente le campane sono tre.

Importanti restauri conservativi degli esterni furono realizzati nel 1989.

27-SAM_5525L’interno

L’interno è ad aula unica. L’apparato decorativo è stato completamente restaurato nel 1986 nel quale si distingue laMadonna in trono con Bambino, due angeli musici e la contadinella dell’apparizione, posta in una cornice con cariatidi e putti sul presbiterio: fu rifatta, probabilmente sullo stesso modello del precedente affresco ormai ammallorato, dal pittore Secchi di Milano. Il medesimo ridisegnò i medaglioni della volta.

1-Scan10031La decorazione che circonda l’affresco è composta da quadrature ed angeli di cui la mano pare assomigliare ai modelli di Giacomo Parravicini detto il Gianolo, attivo presso il santuario di Santa Maria della Croce a Crema agli inizi del XVII secolo. Un nuovo altare in marmo fu collocato nel 1988 con la scena dell’Annunciazione realizzata da Mario Toffetti.

(da Wikipedia)

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08-SAM_5501PERCHE’ ROSA MISTICA?

 Nel 1981 il parroco Don Bruno Ginoli sollecitò a più riprese i suoi parrocchiani a voler imitare i loro avi e antenati in una sincera e fiduciosa devozione verso la Madonna “Rosa Mystica” delle Assi.

Il beato Card. Newman ci fornisce una spiegazione del bel titolo, presente anche nelle Litanie Lauretane:
      
La Madonna è il fiore più bello che si sia mai visto nel mondo spirituale. È per la potenza della grazia di Dio che da questa terra, arida e desolata, sono spuntati tutti i fiori di santità e di gloria. E Maria è la loro regina. Per questo è chiamata rosa: perché la rosa è giustamente ritenuta come il fiore più bello dei fiori. Ma c’è ancora di più: Maria è la rosa mistica, o nascosta, poiché mistico vuol dire appunto nascosto.

In che modo Maria è «nascosta» a noi più degli altri santi? Qual è il valore di questo singolare titolo che noi applichiamo a lei in maniera speciale?

La risposta a questa domanda ci introduce a considerare un terzo motivo, che giustificala riunione del sacro corpo di Maria alla sua anima e la sua Assunzione al cielo subito dopo la morte, prima della risurrezione generale nell’ultimo giorno. Ed è questo: se il suo corpo non fosse in cielo, dove sarebbe ora? Come si spiega il fatto che il luogo dove potrebbe trovarsi ci rimane sconosciuto? Perché non sentiamo parlare del suo sepolcro come se fosse in un posto ben determinato? Perché non vi si fanno pellegrinaggi? E perché non vi sono reliquie di lei come se ne trovano degli altri santi? 

Un istinto naturale ci fa riverenti verso i luoghi dove i nostri morti sono sepolti. Noi seppelliamo i grandi uomini con molto onore. San Pietro parla del sepolcro di Davide, ben conosciuto ancora ai suoi giorni, benché fosse morto diversi secoli prima.

Quando nostro Signore venne deposto dalla croce, fu messo in una tomba preziosa.

Grande onore era tributato alla tomba di san Giovanni Battista, come risulta dalla testimonianza di san Marco che ne parla come di un luogo universalmente conosciuto.

Fin dai tempi antichi i cristiani di tutta la terra si recarono a Gerusalemme a venerare i luoghi santi. E quando finirono le persecuzioni, essi prestarono un culto speciale ai corpi dei martiri e dei santi, come avvenne per santo Stefano, san Marco, san Barnaba, san Pietro e san Paolo, e per gli altri apostoli e martiri.

Li portavano nelle più grandi città, li esponevano alla venerazione pubblica e ne mandavano le reliquie alle varie comunità cristiane.

Fin dall’inizio una grande caratteristica della Chiesa è stata quella di essere devota e riverente verso i corpi dei santi. 


Ora se ce n’era uno che doveva esser maggiormente venerato e amato, era il corpo della Beata Vergine. E allora perché non sappiamo nulla di esso e delle sue reliquie? Perché lei è davvero la rosa nascosta. È concepibile che coloro, i quali furono tanto premurosi e riverenti verso i corpi dei santi e dei martiri, abbiano dimenticato il corpo di colei che è la regina dei martiri e dei santi, e la Madre del Signore? Ciò è impossibile.

Perché allora Maria è la Rosa nascosta? Solamente e certamente perché il suo sacro corpo non è più in terra, ma è in cielo” (cfr. NEWMAN, Maria, p. 211-212). 
     

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LE ALTRE RAFFIGURAZIONI SULLE PARETI

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1-Madonna delle Assi - Crocifisso di Angelo Nocent2

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 VECOVO OSCAR -PAPA FRANCESCO

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Padre Raniero Cantalamessa, nel suo libro “Il soffio dello Spirito” (pag.62-63) Edizione San Paolo, scrive in proposito:

La “Glossolalia” è un termine greco che significa “parlare in lingue” e che, nel linguaggio del Nuovo Testamento, ha un senso ben preciso: significa che, mosse dallo Spirito Santo, una o più persone emettono suoni non codificati in un particolare linguaggio.

Quando parliamo, facciamo funzionare una specie di casellario che procede per parole e concetti: se queste strutture sintattico-linguistiche si “rompono” per l’irruzione dello Spirito, resta ciò che Sant’Agostino chiamava il “giubilo”, cioè l’emissione di suoni che esprimono uno stato d’animo, ma che non rappresentano concetti razionali.

Di fatto, un senso importante di questo carisma è che, mentre alcuni esprimono suoni sotto questo forte influsso dello Spirito, il resto della comunità percepisce che Dio è presente e vuole dire qualcosa.
Questo spiega perchè San Paolo sottolinea che la glossolalia non si dovrebbe mai esercitare, almeno in pubblico, senza qualcun altro che abbia il dono dell’interpretazione delle lingue, cioè che sia capace di formulare un messaggio, per esempio una parola biblica, che possa essere percepito dai presenti come una specie di traduzione razionale di quel parlare in lingue.

Quando questo dono è esercitato nelle comunità da più persone, ha un’autorità evidente e immediata capacità di fondere le voci e unire l’assemblea in un unico cuore.

Perciò ritengo impossibile farsi un’idea della glossolalia senza vederla ed esserne coinvolti durante un incontro di preghiera carismatica: soltanto così se ne percepisce allo stesso tempo la semplicità e la potenza, specie nella forma del “canto in lingue”

SPIRITO DI DIO
     Re  Si7   Mi-Sol    Re La7   Re       (Re7)
1. Spiri-to di Di—-o, scendi su di noi. (bis)
Sol         Re            Mi7         La La7     
Fondici, plasmaci, riempici, usaci. 
 Re Si7     Mi-Sol   Re La7 Re
Spiri-to di Di—-o, scendi su di noi.
2. Spirito di Dio, scendi su di me. (bis)
Fondimi, plasmami, riempimi, usami.
Spirito di Dio, scendi su di me

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