SAN GIUSEPPE IN QUEL DI MONTE CREMASCO

12-SAM_5406 - Copia - Copia - Copia - CopiaLa statua di San Giuseppe venerata nella Parrocchiale di Monte Cremasco

Non so da quante generazioni è lì collocata la statua del Patriarca Giuseppe. Della sua sposa, Maria, il simulacro in legno è di fattura pregevolissima, ma forse recente e per mano non di comune falegname ma da scalpello d’artista che ha tracciato dolcissimi lineamenti sia alla madre che al bimbo che porta in braccio.
Eccola:

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Ma tu, Giuseppe, per quanto di modesta fattura, fai la tua bella figura lo stesso, perché ci rimandi alla tua vocazione di laico nella famiglia di Nazaret, così significativa anche per noi che troppo spesso non vi badiamo. E,  se c’è uno che non merita di essere emarginato, sei proprio  tu.

Fiori di pesco

Anni fa, nel dare il “BENVENUTO” a un certo  Giuseppe che dava la sua adesione  alla Compagnia dei Globuli Rossi, gli si scriveva:

 

Caro Giuseppe, dietro questi fiori di pesco si cela la tua anima assetata di Dio. Oggi siamo lieti di aggiungere un posto alla tavola dell’amicizia fraterna.

 

Farne parte, non è una formalità. Non è come aderire ad un ”gruppo”.
E’ piuttosto un SI’ ad una chiamata precisa dello Spirito. Credere e condividere un ”Sogno” che può diventare realtà se a sognarlo siamo in tanti.

 

GLOBULI ROSSI accettano di associarsi alle follie di Dio, ai suoi progetti grandiosi. Presi singolarmente, essi sono piccola cosa. Messi insieme, diventano trasportatori di ossigeno nel tessuto umano in preda all’anemia, a rischio di cancrena. La loro determinazione al “servizio trasporto ossigeno” la imparano dalla Mater Hospitalitatis, nel senso del suo Magnificat…

 

Essere GLOBULI ROSSI vuol dire cantare il Magnificat con la vita, ossia portare e trasfondere Vangelo, le gioiose notizie che tutti devono venir a sapere. E sono tante:

(Vedi HO FATTO UN SOGNO)

ModelliSe c’è un santo che dovremo prendere a modello è proprio San Giuseppe di cui ti onori di portare il nome. E proprio l’ideale di come dovrebbe essere un “GLOBULO ROSSO”. Di  “sogni” è popolata anche la sua esistenza.

Ho trovato in internet un passo che lo sintetizza magnificamente e sul quale merita riflettere:

 

File:Sueño de José, por José Luzán.jpg

 IL PATRIARCA

San Giuseppe campione di Fede:


La vita di San Giuseppe è stata veramente travolta dalle iniziative di Dio, iniziative misteriose, iniziative al di là della possibilità di capire. San Giuseppe si è lasciato condurre perché era giusto e “giusto” è l’uomo che vive di fede.


Dove lo porta il Signore? Non lo sa, Dio non glielo dice, non gli spiega niente e lui obbedisce lo stesso. Ha sempre detto di sì con la vita, non con le parole. Non ha mai avuto questioni da sollevare, dubbi da proporre.


San Giuseppe agisce nel silenzio:

E come è fecondo questo silenzio! Esso permette che tra la parola di Dio e l’obbedienza di San Giuseppe non ci sia soluzione di continuità. Dio parla e San Giuseppe fa.


“Non temere…”, e lui non teme, tutti i drammi sono finiti.
“Alzati…”, e lui si alza, eccolo già per strada .


“Ritorna…”, ed è già di ritorno.


Questa immediatezza di San Giuseppe a tutti i cenni del Signore, ci dimostra la sua bella disposizione interiore!

San Giuseppe è l’Umile:


È stupendo questo esempio di San Giuseppe che, pur essendo capo di casa, è semplicemente a servizio, con una familiarità fatta di abbandono e di continua dedizione. San Giuseppe non misura la vita di Gesù e della Vergine sulle sue esigenze, ma mette la sua vita a servizio delle loro. Non parte per l’Egitto quando fa comodo a lui, ma quando l’interesse di Gesù lo richiede.

San Giuseppe è un uomo coerente:


San Giuseppe è un laico nel senso più pregnante della parola, laico perché non caratterizzato da nessuna funzione ufficiale:

  • è un uomo come tutti, inserito fino in fondo nelle realtà terrene per offrirle come supporto all’Incarnazione.

  • Il Verbo si incarna in una famiglia di cui San Giuseppe è il capo e vive nella realtà delle creature umane, nella condizione più universale, che è quella del lavoro e della povertà.

  • San Giuseppe ci insegna come si offra al Cristo il servizio di una vita totalmente inserita nelle realtà terrene.


Il suo non è un patronato più o meno trionfalistico, ma qualcosa di più profondo, che deriva da una realtà interiore. San Giuseppe ci fa comprendere il contenuto del servizio per il Regno e ci aiuta ad essere nella storia della salvezza coloro che in Cristo credono, a Cristo obbediscono e di Lui si fidano.

Dalla iniziativa di Dio San Giuseppe si trova inserito in modo estremamente compromesso nel mistero dell’Incarnazione del Verbo:

  • San Giuseppe è lo sposo di Maria

  • San Giuseppe sarà il padre putativo di Gesù

  • Porterà avanti l’Incarnazione come avvenimento storico, come fatto umano e societario.

  • Sarà San Giuseppe a presiedere la famiglia di Nazareth, a sostenerla con il suo lavoro, a difenderla e a proteggerla, senza fare la parte del protagonista, ma lasciando a Dio di esserlo.

  • San Giuseppe è il custode della più alta e sacra verginità, quella di Maria, e della immacolatezza del Figlio di Dio. E come lo è stato? Non mettendosi a dire: qui ci sono io che li difendo tutti e due, ma scomparendo.. Ha custodito la santità di Gesù e di Maria scomparendo agli sguardi di tutti, fuorché i loro.

San Giuseppe si è lasciato travolgere dal Signore e condurre per strade misteriose. Ha rinunciato a capire e ha accettato di credere, ha rinunziato a comandare e ha accettato di obbedire.


Eppure, credendo, si è lasciato condurre dal Signore e questi lo ha introdotto in un modo particolarmente intimo nel mistero dell’Incarnazione e della salvezza.

San Giuseppe, questo amabilissimo patrono della vita spirituale, ci aiuti ad essere molto presenti solo al cuore e agli occhi di Dio, e quanti più saranno a dimenticarsi di noi, tanto meglio, perché in questo nostro scomparire agli occhi di tutti e agli stessi nostri occhi, il nostro io sappia perdersi nella adorazione umile e silenziosa della infinita grandezza dell’unico Dio e Signore nostro.

Caro Giuseppe la conclusione non vale solo per te ma per tutti noi che siamo lieti di averti come fratello partecipe degli imperscrutabili disegni di Dio su ciascuno.

I fiori sono la nostra maniera di darti il benvenuto e il Magnificat è il modo migliore di onorare la Vergine, la Sposa, la Madre:

 
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